La “legalità conveniente” approda in Calabria

Un’importante notizia dal Sud Italia arriva come ennesimo riconoscimento della validità del rating reputazionale: la Regione Calabria ha infatti reso noto pochi giorni fa l’avviso pubblico di consultazione preliminare di mercato per selezionare i soggetti attuatori del progetto “Calabria VIRTUTE (Valuable Identity and Reputation Technologically Unique Trusted Engine)” proposto da APART e Crop News in collaborazione con Mevaluate.

L’iniziativa della presidente della Regione Calabria Jole Santelli e del vicepresidente Antonino Spirlì si rifà al concetto di “legalità conveniente” per esaltare – grazie all’utilizzo dell’infrastruttura digitale di qualificazione reputazionale – valori quali onestà, abilità, competenze e meriti per la sicurezza collettiva.

Grazie a Calabria VIRTUTE infatti, l’utilizzo del rating reputazionale nei confronti di privati, aziende ed enti, metterà all’angolo l’ingegneria reputazionale che sul web ha dato vita a lucrose attività professionali ai limiti della legalità. Lo sviluppo tecnologico di questo strumento – il rating reputazionale, appunto – riempie un vuoto, quello della messa in valore della reputazione, ormai considerata a livello planetario uno dei beni immateriali più preziosi.

Ma è proprio sul tema della sicurezza collettiva che punta la scelta della Regione Calabria: più informazioni oggettive e qualificanti vengono messe in luce grazie al rating reputazionale di cittadini, aziende ed enti e più cresce il livello di sicurezza a ogni livello della vita civile. Le eccellenze calabresi avranno così più spazio per emergere, perché connotate non più da percezioni soggettive ma solo da dati oggettivi.

I vantaggi a livello pratico saranno molteplici, per chi potrà vantare un rating reputazionale: si pensi alle graduatorie per l’accesso all’edilizia popolare, o a premi assicurativi più bassi.

E da reputazione personale ecco che nel tempo si passerà alla reputazione territoriale, dove i nuovi attori – cittadini, aziende, enti – andranno a ereditare la “buona reputazione” costruita dai più “anziani” possessori di un rating reputazionale.

Nell’immediato, bisogna sottolineare un risultato tangibile: grazie a questo progetto almeno 1400 giovani potranno inserirsi nel mondo del lavoro, imparando una professione nuova dalle enormi potenzialità future.